Le vacanze in montagna sono soggiorni a quote intorno ai 1.500-2.000 m e anche i bambini molto piccoli possono sostare a tali altitudini per periodi medio-lunghi. In linea di massima è consigliabile per i bambini sani, di età inferiore a 1 anno (ma con almeno un mese di vita) non superare i 1500–2000 metri. Nelle variazioni di altitudine fra 1400 e 2000 metri (oltre non conviene andare) il neonato o lattante (0-12 mesi di vita) potrebbe accusare disturbi per la rarefazione dell’aria dovuta all’altitudine. Salendo di quota, si riduce infatti la pressione barometrica e quella dell’ossigeno. La riduzione della percentuale di ossigeno nell’aria comporta una progressiva riduzione della capacità di esercizio e l’organismo va incontro ad adattamenti molto impegnativi. Altitudini superiori a 2000 metri non sono consigliabili per un lattante perché l’alta quota potrebbe determinare irritabilità, inappetenza e disturbi del sonno.
Con i bambini tra 1 e 2 anni si possono invece programmare gite ad altezze maggiori (senza esagerare) dopo un periodo di ambientazione e acclimatamento.
I bambini di età compresa tra i 2 e 5 anni possono invece salire fino ai 2500 metri e oltre, ma anche in questi casi occorre cautela. Oltre i 5 anni si possono effettuare gite oltre i 2500 metri.
Durante il soggiorno in montagna, i bambini possono soffrire del cosiddetto “mal di montagna”, che compare quando si raggiungono in breve tempo quote superiori ai 2.500 metri e si manifesta con alcuni sintomi come
irritabilità;
diminuzione dell’appetito;
nausea;
vomito;
disturbi del sonno.
Meno grave del mal di montagna, ma ugualmente frequente per i bambini che salgono in quota, è il rischio dell’otalgia, cioè del mal d’orecchio causato dal rapido cambiamento della pressione barometrica. Gli adulti lo percepiscono come sensazione di orecchio “tappato” e deglutiscono o sbadigliano per compensare. I piccoli non lo sanno e lo segnalano piangendo e il dolore potrebbe aumentare quando il naso è chiuso per un raffreddore. Ecco alcune precauzioni:
Quando i bambini piccoli salgono in quota devono stare bene e se è possibile, pulire loro bene il naso con soluzioni saline per evitare che si chiuda. Il lavaggio può essere effettuato anche durante la salita.
Quando si guida per superare un passo alpino salire lentamente e ogni tanto fermarsi;
Per prevenire il disturbo è utile stimolare la deglutizione (tenendo il ciuccio durante il viaggio o fermandosi ogni tanto per attaccare il bebè al seno o per offrire il biberon).
A tutte le età i disturbi del mal di montagna sono non specifici è importante quindi sempre escludere che il malessere accusato non sia ad esso correlabile.
In generale si raccomanda:
Durante le escursioni far bere i bambini a volontà, abituandoli a portare la borraccia nello zaino e alcune soluzioni reidratanti saline
Per i più grandicelli il peso dello zaino deve essere limitato in base alla taglia del bambino
La pelle e gli occhi devono essere protetti dai raggi solari e anche dal riflesso della neve con creme ad alta protezione ed occhiali da sole di buona qualità;
I bambini sono molto sensibili al freddo, quindi proteggerne sempre la testa e il collo;
I piccolissimi portati sulle spalle con gli zainetti sono ancora più sensibili al freddo, quindi controllare che i piedini e le manine siano adeguatamente coperti. Il clima in montagna cambia molto velocemente: portare quindi sempre un cambio caldo ( pantaloni lunghi, magliette con le maniche lunghe, felpa o golfino). In caso di pioggia è consigliabile avere una copertura antipioggia per il passeggino e una copertina.
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