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Immagine del redattoreFarmacia Giglioli

In montagna con i bambini: consigli e precauzioni

Aggiornamento: 14 set 2023


Le vacanze in montagna sono soggiorni a quote intorno ai 1.500-2.000 m e anche i bambini molto piccoli possono sostare a tali altitudini per periodi medio-lunghi. In linea di massima è consigliabile per i bambini sani, di età inferiore a 1 anno (ma con almeno un mese di vita) non superare i 1500–2000 metri. Nelle variazioni di altitudine fra 1400 e 2000 metri (oltre non conviene andare) il neonato o lattante (0-12 mesi di vita) potrebbe accusare disturbi per la rarefazione dell’aria dovuta all’altitudine. Salendo di quota, si riduce infatti la pressione barometrica e quella dell’ossigeno. La riduzione della percentuale di ossigeno nell’aria comporta una progressiva riduzione della capacità di esercizio e l’organismo va incontro ad adattamenti molto impegnativi. Altitudini superiori a 2000 metri non sono consigliabili per un lattante perché l’alta quota potrebbe determinare irritabilità, inappetenza e disturbi del sonno.

Con i bambini tra 1 e 2 anni si possono invece programmare gite ad altezze maggiori (senza esagerare) dopo un periodo di ambientazione e acclimatamento.

I bambini di età compresa tra i 2 e 5 anni possono invece salire fino ai 2500 metri e oltre, ma anche in questi casi occorre cautela. Oltre i 5 anni si possono effettuare gite oltre i 2500 metri.


Durante il soggiorno in montagna, i bambini possono soffrire del cosiddetto “mal di montagna”, che compare quando si raggiungono in breve tempo quote superiori ai 2.500 metri e si manifesta con alcuni sintomi come

  1. irritabilità;

  2. diminuzione dell’appetito;

  3. nausea;

  4. vomito;

  5. disturbi del sonno.

Meno grave del mal di montagna, ma ugualmente frequente per i bambini che salgono in quota, è il rischio dell’otalgia, cioè del mal d’orecchio causato dal rapido cambiamento della pressione barometrica. Gli adulti lo percepiscono come sensazione di orecchio “tappato” e deglutiscono o sbadigliano per compensare. I piccoli non lo sanno e lo segnalano piangendo e il dolore potrebbe aumentare quando il naso è chiuso per un raffreddore. Ecco alcune precauzioni:

  • Quando i bambini piccoli salgono in quota devono stare bene e se è possibile, pulire loro bene il naso con soluzioni saline per evitare che si chiuda. Il lavaggio può essere effettuato anche durante la salita.

  • Quando si guida per superare un passo alpino salire lentamente e ogni tanto fermarsi;

  • Per prevenire il disturbo è utile stimolare la deglutizione (tenendo il ciuccio durante il viaggio o fermandosi ogni tanto per attaccare il bebè al seno o per offrire il biberon).

A tutte le età i disturbi del mal di montagna sono non specifici è importante quindi sempre escludere che il malessere accusato non sia ad esso correlabile.

In generale si raccomanda:

  • Durante le escursioni far bere i bambini a volontà, abituandoli a portare la borraccia nello zaino e alcune soluzioni reidratanti saline

  • Per i più grandicelli il peso dello zaino deve essere limitato in base alla taglia del bambino

  • La pelle e gli occhi devono essere protetti dai raggi solari e anche dal riflesso della neve con creme ad alta protezione ed occhiali da sole di buona qualità;

  • I bambini sono molto sensibili al freddo, quindi proteggerne sempre la testa e il collo;

  • I piccolissimi portati sulle spalle con gli zainetti sono ancora più sensibili al freddo, quindi controllare che i piedini e le manine siano adeguatamente coperti. Il clima in montagna cambia molto velocemente: portare quindi sempre un cambio caldo ( pantaloni lunghi, magliette con le maniche lunghe, felpa o golfino). In caso di pioggia è consigliabile avere una copertura antipioggia per il passeggino e una copertina.

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