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  • Immagine del redattoreFarmacia Giglioli

La Sindrome del Colon irritabile: possibili cause e trattamenti


La sindrome del colon irritabile è un insieme di disturbi intestinali cronici, riferibili al colon, un tratto dell'intestino crasso. Gli anatomisti suddividono infatti l'intestino in due settori principali: il piccolo intestino, detto anche intestino tenue, ed il grande intestino, detto anche crasso. L' intestino crasso è il tratto terminale dell'intestino e dell'apparato digerente, comincia dalla valvola ileocecale e termina in corrispondenza dell'ano ed è costituito da 6 sezioni (cieco, colon ascendente, colon trasverso, colon discendente, sigma e retto). È lungo circa 2 metri, da qui il nome di grande intestino.

Possibili cause

Secondo alcune indagini statistiche, la sindrome del colon irritabile interesserebbe il 15- 20% della popolazione che vive nei cosiddetti “paesi sviluppati” (circa un individuo ogni 5). Nonostante i numerosi studi in merito, le cause della sindrome dell'intestino irritabile sono un punto interrogativo. Secondo una delle teorie medico-scientifiche più attendibili, la sindrome dell'intestino irritabile sarebbe dovuta a una comunicazione anomala tra encefalo, fibre nervose innervanti l'intestino e muscoli intestinali, il cui compito è regolare il transito del cibo digerito all'interno dell'intestino. Da diverse indagini cliniche è emerso che, spesso, i sintomi compaiono al verificarsi di determinate circostanze:

  • Assunzione di cibi particolari. Ci sono persone che lamentano i tipici sintomi della sindrome dell'intestino irritabile, quando assumono: cioccolata, caffè, tè, spezie, cibi grassi, frutta, piselli, cavolfiore, cavolo, broccoli, latte, sostanze alcoliche, bevande zuccherate;

  • Stress eccessivo. Molti individui con colite spastica tendono a manifestare i disturbi peggiori durante momenti di stress eccessivo;

  • Alterazioni ormonali. I medici imputano agli ormoni un ruolo da "grilletto" della sindrome del colon irritabile, per il fatto che le donne, per loro natura soggette a cicliche alterazioni ormonali dovute al ciclo mestruale, sono i più comuni bersagli della malattia in questione;

  • Alcune malattie infettive del tratto gastrointestinale. Secondo un numero considerevole di indagini cliniche, sussisterebbe un legame consequenziale tra le gravi infezioni intestinali virali o batteriche e la sindrome dell'intestino irritabile (sindrome dell'intestino irritabile post-infettiva);

  • Soffrire di movimenti intestinali anomali (es: transito intestinale troppo veloce, transito intestinale troppo lento ecc.);

  • Iperalgesia viscerale, ovvero un aumento patologico della sensibilità al dolore proveniente dai visceri addominali, intestino in particolare;

  • La presenza della cosiddetta sindrome da proliferazione batterica intestinale, condizione nota anche con l'acronimo SIBO.

Sintomatologia

La sindrome del colon irritabile, detta anche colite spastica, è estremamente diversa dalle malattie infiammatorie intestinali in quanto non presenta un'alterazione anatomica dell'intestino che risulta del tutto normale, anche se gli ultimi studi hanno messo in evidenza che una cattiva gestione della patologia può predisporre allo sviluppo di focolai infiammatori. Si presenta tipicamente con un fastidio o dolore addominale, che migliora dopo l'evacuazione. L'intestino può essere stitico, diarroico oppure di tipo misto, ossia con alternanza fra stipsi e diarrea. I sintomi tipici del colon irritabile consistono in: dolore e crampi all'addome, anomala frequenza di evacuazioni ( maggiori di 3 al giorno o minori di tre alla settimana), gonfiore addominale, meteorismo e muco nelle feci. Formulare una diagnosi di sindrome di colon irritabile non è per nulla semplice, per almeno due motivi: la mancanza di un test diagnostico specifico e l'aspecificità dei sintomi che sono sintomi comuni a tante altre patologie dell'intestino. In condizioni normali le cellule muscolari della parete intestinale consentono, attraverso contrazioni ritmiche (peristalsi), il transito e la progressione del cibo durante il processo digestivo. In base a quanto affermano i medici, la presenza della sindrome del colon irritabile sarebbe responsabile di contrazioni troppo forti e di durata troppo lunga o, in alternativa, di contrazioni troppo deboli. Le contrazioni troppo forti comporterebbero l'insorgenza di sintomi, quali meteorismo, senso di gonfiore all'addome e diarrea; le contrazioni troppo deboli, invece, sarebbero all'origine di un rallentamento del transito intestinale (stipsi) e di problematiche, come feci troppo dure.

Strategia terapeutica

La strategia terapeutica per la sindrome dell'intestino irritabile si basa principalmente sul trattamento dei sintomi riferiti dal paziente, essendo spesso sconosciuta la causa scatenante. Come prima cosa è fondamentale considerare lo stile di vita e l'alimentazione della persona. Non è ovviamente possibile uniformare totalmente il sistema terapeutico, in quanto l'alterazione dell'alvo può risultare diametralmente opposta a seconda dei casi.

  • In caso di stipsi associata a dolore intestinale, sensazione di gonfiore addominale, senso di sollievo dopo l'evacuazione, svuotamento incompleto, emorroidi e/o ragadi è necessario introdurre più fibre solubili come lo psyllio o insolubili come la crusca e più acqua. In questa fase possono essere necessari lassativi osmotici (esempio macrogol) e procinetici. Nei casi di meteorismo e gonfiore addominale sono utili enzimi digestivi, integratori a base di probiotici e piante carminative, ad esempio camomilla, melissa e cumino che aiutano l'espulsione di gas. È necessario ridurre alimenti che fermentano come le bevande gassate, l'insalata a foglia larga (es. lattuga), gli ortaggi (es. cavolfiore, piselli, broccoli), i legumi (es. fagioli, ceci, lenticchie), e la frutta dopo i pasti (è preferibile consumarla lontano).

  • Nel caso di diarrea sono molto utili fermenti lattici, antidiarroici solo in fase acuta e a seconda dei casi antibiotici non assorbibili come rifaximina. In questo caso è necessario utilizzare solo fibre solubili esempio psyllio perchè capace di gelificare l'acqua residua nel lume intestinale ed evitare invece tutte le fibre insolubili che hanno effetto lassativo. Evitare tutti i latticini, gli irritanti quali alcol, caffè e spezie piccanti ed i grossi carichi glicemici come pasta e pizza. Evitare di mangiare verdure con la buccia, semi, cereali e legumi proprio perchè ricchi di fibre insolubili e prediligere vegetali cotti, riso e banane acerbe.


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